pubblicato mercoledì 6 luglio 2016, 10:44 nella categoria Igiene e Prevenzione
Il tartaro. Come riconoscerlo, prevenirlo e trattarlo
Il tartaro è semplicemente la mineralizzazione della placca batterica e si attacca ai nostri denti in maniera così forte da rendere quasi impossibile la rimozione con il semplice spazzolino; il colore può variare dal giallo al marrone fino al nero.
La placca, a sua volta, è una pellicola appiccicosa che avvolge il dente, formata prevalentemente da residui di cibo, batteri e cellule morte.
Generalmente la placca viene rimossa con una corretta igiene orale quotidiana; se questo non avviene, inizia a calcificare e in poco tempo comincia a trasformarsi in tartaro.
Già solo dopo 8 ore, infatti, la placca comincia a calcificarsi, per questo è così importante spazzolare frequentemente i denti ed utilizzare regolarmente il filo interdentale, soprattutto nel caso si abbiano dei “denti storti”.
Generalmente il tartaro viene indicato come sopragengivale che ricopre la superficie del dente e circonda l’orlo gengivale, mentre si indica come tartaro sottogengivale quel tartaro che si trova al di sotto della gengiva e per questo non visibile ad occhio nudo, molto più pericoloso e frequentemente causa di parodontite.
La carie
La carie è il risultato dell’azione di alcuni tipi di batteri presenti nella bocca che proprio nella placca e nel tartaro trovano “campo fertile” per riprodursi e con il tempo, se non trattati, riescono a perforare lo smalto, attraversare la dentina fino ad arrivare alla polpa del dente con il rischio di compromettere la salute del dente causando parodontiti, ascessi, granulomi o cisti.
Come eliminare il tartaro
In molti casi non è possibile da soli riconoscere o ritracciare il tartaro nei punti piò nascosti dei propri denti e nei casi in cui ci si riesca, è molto difficile se non impossibile rimuoverlo da soli.
L’unico modo per togliere efficacemente il tartaro dai denti è sottoporsi a sedute di ablazione del tartaro o detartrasi, nelle quali lo specialista eliminerà meccanicamente il tartaro sia sopragengivale che sottogengivale con appositi strumenti.
Dopo la pulizia dentale professionale, sono molti pazienti che lamentano una maggiore sensibilità e mobilità dei denti, ma questo è assolutamente normale nei primi giorni successivi alla seduta.
Pochi sanno infatti che il tartaro crea una vera e propria copertura come se fosse una specie di isolante termico che rende il dente meno sensibile al caldo o al freddo.
Come prevenire la formazione del tartaro
La maniera migliore per prevenire il formarsi della placca batterica e del tartaro è certamente quella di seguire le regole di una corretta igiene orale quotidiana, lavando i denti dopo ogni pasto, utilizzando sempre anche il filo interdentale, così da riuscire a pulire anche quelle parti che normalmente non riusciamo a raggiungere con il nostro spazzolino.
Utile anche l’uso regolare dell’idropulsore, così da rimuovere anche gli eventuali residui di cibo.
Infine, per prevenire o comunque ridurre la formazione della placca e del tartaro, è molto importante abbandonare alcune “cattive abitudini”, come il fumo, ridurre l’assunzione di cibi troppo ricchi di zuccheri e bevande gassate e bere molta acqua durante i pasti.